Aspettando
il 6 dicembre
Sul piano della politica, il mese di novembre si è chiuso con
novità di primo piano sia sul fronte nazionale che su quello
locale. Alla sortita di Berlusconi che, a torto o a ragione, ha
mischiato le carte del gioco, è seguito, nei limiti e con le
necessarie proporzioni, il terremoto politico interno al
centro-sinistra ennese. Sono bastate le ultime due sedute del
Consiglio provinciale per fare emergere, senza equivoci e con
documenti alla mano, il malessere di due forze politiche minori
nei confronti dell’attuale Amministrazione provinciale: la
Sinistra unitaria e l’Udeur di Mastella. Nella prima occasione,
quella promossa dal gruppo di A.N. di ridurre il numero degli
assessori da 8 a 6, la maggioranza si è spaccata tra coloro che
volevano mantenere il numero attuale degli assessori (poltrone?)
e coloro che volevano dare un segnale alla collettività
all’insegna della riduzione dei costi della politica. L’altra
occasione, quella di giorno 27 novembre, allorquando, alla
convocazione urgente del Consiglio provinciale per
l’approvazione delle variazioni al bilancio di previsione per
l’anno 2007, i Consiglieri provinciali Pruiti, Ciaramidaro e
Ferragosto hanno ufficializzato la non condivisione dell’azione
politica del Presidente Salerno abbandonando l’aula. Quindi,
tutta in salita la strada per il neo partito democratico,
costretto a fare buon viso a cattivo gioco pur di apparire
compatto e partecipe dell’azione di governo del Presidente della
Provincia. Un bluff che non regge più e che potrebbe scoprire
anche i nervi a fior di pelle già presenti in alcuni autorevoli
Dirigenti della sinistra ennese, che si stanno logorando
nell’attesa di sapere cosa accadrà il prossimo 6 dicembre. Il
colpo di grazia al sistema della politica ennese, con
particolare riferimento a coloro che l’anno promossa, potrebbe
arrivare infatti dal Tribunale Amministrativo Regionale di
Catania che, per quella data è chiamato a pronunciarsi su due
importantissime questioni ennesi: Ato rifiuti e Multiservizi. Se
il Tar dovesse accogliere i ricorsi dei ricorrenti (Assoutenti e
Cooperativa il Tiglio di Troina), in un colpo solo, salterebbe
tutta l’impostazione sulla tariffazione, già minata alle
fondamenta dalle centinaia di sentenze della Commissione
Tributaria, nonché l’affidamento diretto e senza gara pubblica
alla Società Sicilia-Ambiente del servizio di gestione del ciclo
dei rifiuti per un importo pari a 20 milioni di euro. Sull’altro
versante delle cosiddette “partecipate” il Tar è chiamato ad
esprimersi sulla legittimità del regolamento provinciale che
disciplina il servizio del controllo degli impianti termici.
Anche in questo caso, se dovesse l’Organo di Giustizia
accogliere la tesi del ricorrente, la Provincia si ritroverebbe
senza alcuna regolamentazione del settore. Ma, al di là,
dell’aspetto giuridico, materia gustosa solo per gli addetti ai
lavori, il 6 dicembre potrebbe rappresentare sul piano politico,
parafrasando citazioni storiche, la disfatta napoleonica di
Waterloo. Per il centro-sinistra, infatti, le società miste,
sono sempre state considerate le ammiraglie da mettere in campo
in ogni occasione elettorale. Tuttavia, è triste assistere
ancora una volta, all’azione sussidiaria della Magistratura per
battaglie tipicamente politiche, ma la storia più recente
(quella di Tangentopoli) ci insegna che un sistema può cambiare
solo attraverso eventi traumatici, salvo poi autoripristinarsi
con le opportune e miracolose azioni di restauro e recupero
conservativo.
|