massimo greco

 

 

 

 

Gli ATO alle Province 

La Corte dei Conti ha condannato l’ex Ministro delle Infrastrutture Lunari a risarcire allo Stato 2,7 milioni per la superliquidazione “priva di giustificazione” data ai consiglieri di amministrazione dell’Anas nel 2001. Questa condanna, che ovviamente è stata impugnata dall’interessato, ci induce  a riflettere su almeno due questioni. La prima è strettamente riconducibile ai costi della politica, argomento abbondantemente trattato da note trasmissioni televisive. La seconda, meno appariscente, riguarda i costi delle Istituzioni sostenuti con denaro pubblico. Questo secondo argomento ci porta dritti alla necessità di rivedere l’intero apparato pubblico, eliminando gli Enti inutili e razionalizzando l’architettura pubblica in chiave costituzionale. Quindi, a titolo esemplificativo, in questa sede non ci interessa sapere quanto guadagna un consigliere di amministrazione di una società d’ambito, ma perché esiste questa società e perché lo stesso servizio non può essere garantito da altre Istituzioni Pubbliche già esistenti. Il caso specifico è quello delle società d’ambito che in Sicilia gestiscono l’intero ciclo dei rifiuti. Non si è mai compresa la motivazione secondo la quale in presenza delle Province Regionali il Commissario Siciliano per l’emergenza rifiuti abbia ritenuto opportuno creare i cosiddetti ambiti territoriali ottimali, lasciando alla politica la scelta sulle modalità di gestione degli stessi, Il risultato è sotto gli occhi di tutti, così come è altrettanto evidente la conclusione: gli ambiti territoriali ottimali vanno ridotti e possibilmente rielaborati sulla base dei confini provinciali. Quindi riduzione a nove, tante quante sono le Province regionali siciliane. Sorgono spontanee le domande: ma era così difficile pensare che la gestione di un servizio idrico o ambientale, che richiede la gestione associata ed integrata a carattere sovraccomunale, doveva essere prerogativa dell’Istituzione Pubblica che per antonomasia si presta a ciò, come la Provincia Regionale, che tra l’altro esercita già funzioni di area vasta in ambito ambientale? Ma mi rendo conto che l’esigenza di creare spazi e scrivanie per la politica, a  volte, prevale su quella di contenere i costi della spesa pubblica.    

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