massimo greco

 

 
 

 

L’Affare dell’Alberghiero 

Chi governa ha il dovere di fare delle scelte, ma queste non possono stravolgere le regole dell’ordinamento giuridico. L’Amministrazione Provinciale, avallata da un emendamento presentato da un Consigliere Provinciale del centro-sinistra in fase di approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2006, esprime l’avviso di prendere in locazione la parte del complesso immobiliare di proprietà del Villaggio del Fanciullo di Pergusa per una spesa annua presunta di euro 702.000,00 per 20 anni. Il Collegio dei revisori dei conti, chiamato ad esprimere il parere di competenza, sconsiglia l’effettuazione della spesa oggetto dell’emendamento, stante l’entità della stessa in relazione anche alle prospettive future finanziarie ed economiche dell’Ente, che dovrà, tra l’altro garantire la copertura degli adeguamenti contrattuali al personale dipendente, stimabili in euro 400.000,00 annui. Lo stesso Collegio dei revisori dei conti, riguardo agli obiettivi di finanza pubblica, ha evidenziato come le previsioni contenute nello schema di bilancio portino a superare la spesa limite sforando il patto di stabilità. Tale procedura comporta l’impossibilità per l’anno prossimo di assumere mutui, l’obbligo della riduzione della spesa per l’acquisizione di beni, servizi e utilizzo beni di terzi, nonché l’impossibilità di assumere personale a qualsiasi titolo. Al Presidente della Provincia potrà non interessare la posizione espressa e formalizzata con apposito documento da docenti, personale amministrativo, alunni e rispettivi genitori dell’Istituto Alberghiero circa il paventato trasferimento a Pergusa della Scuola, ma non anche quella espressa dalla Corte dei Conti in più occasioni, secondo la quale l’esercizio dell’attività amministrativa deve ispirarsi ai criteri di economicità e di efficacia, che costituiscono specificazione del più generale principio sancito dall’art. 97 della Costituzione ed assumono rilevanza sul piano della legittimità (non della mera opportunità) dell’azione amministrativa. Pertanto, la verifica della legittimità dell’attività amministrativa non può prescindere dalla valutazione del rapporto tra gli obiettivi conseguiti ed i costi sostenuti.                                                                                                                                                

 
Enna 6/7/2006

 Massimo Greco