massimo greco

 

     Il Corriere beffeggia la Kore

 

 

 Anche il “Corriere della Sera” ha deciso di dire la sua su Kore, ma lo fa all’interno di un monitoraggio in cui il giornalista punzecchia buona parte del sistema universitario italiano. Per quanto ci riguarda la questione, a parte qualche infelice battuta che non fa onore all’autore dell’articolo, merita di essere letto e soprattutto commentato. La Kore, infatti, continua a far parlare di sé (e questo potrebbe essere un “vantaggio competitivo” in termini di marketing) non solo per le famose convenzioni con le quali sono stati riconosciuti crediti “a pioggia” per laureare l’esperienza professionale, ma per il fatto che l’organo di governo della stessa continua, alle porte del 2007, ad essere guidato da esponenti politici di calibro parlamentare. Risulta ai più poco credibile la versione di volta in volta fornita sulla fase “emergenziale”, “provvisoria”, “di transizione” ecc.., tanto più che lo stesso metodo è stato utilizzato per la famosa società “EnnaEuno”. Non è più possibile accettare la politicizzazione di tutto. Il metodo che la classe politica ennese sta utilizzando in questi ultimi anni è estremamente pericoloso per lo stesso sistema democratico. Un sistema che non riesce a garantire la separazione tra il livello politico ed il livello gestionale, che non riesce a creare trasparenti forme di controllo e valutazione nella gestione delle risorse pubbliche, che non riesce a formare una classe dirigente idonea alla gestione dei processi di governo, è un sistema gravemente malato. E la somministrazione di una terapia è urgente quanto necessaria se si vuole veramente raggiungere gli obiettivi elencati nel “Progetto per Enna”. La politica cominci col mollare la gestione della Libera Università Kore ed a riprendere il ruolo d’indirizzo che le compete e che aiuterebbe meglio la stessa Università ad assolvere alla funzione di “ponte verso il futuro”. Cominci, ad esempio, a pensare come istituire un’Agenzia di valutazione locale definendo un nuovo patto tra controllore e controllato. Del resto i partners pubblici che, attraverso il Consorzio Ennese Universitario, finanziano la Fondazione Kore, prima o poi saranno costretti a chiedere il conto a Kore e precise garanzie che le risorse da loro date siano ben spese. Lo Stato, su richiesta della Conferenza Italiana dei Rettori Universitari, lo sta facendo per le Università statali, istituendo l’Agenzia Nazionale di Valutazione, e Kore, se non vuole continuare ad essere facile bersaglio di amici e nemici della stessa, dovrà dimostrare di non temere nulla anche su questo campo. Quindi un’Agenzia che controlli sia i processi che i risultati di Kore, che sia in grado di controllare le strutture di Kore, le quali a loro volta dovranno controllare e valutare i risultati individuali del personale accademico e del personale tecnico-amministrativo. La politica pensi quindi ad un nuovo modello di governance da offrire all’Università ennese ed ai finanziatori pubblici, Comuni in testa. Il fascino della novità e dell’ambizione si è esaurito nel contesto di una pluriennale contrazione delle risorse pubbliche dei Comuni, pertanto una buona politica impone di adottare modelli convincenti per mantenere gli impegni finanziari assunti dagli Enti Locali della provincia di Enna per il cofinanziamento di Kore.   

                                                                                                                                                                                        

5/1/2007  Massimo Greco
 

 

Indietro