massimo greco

 

 

Kore e il gioco delle “tre carte”

 

Per affrontare le periodiche tentazioni politiche, Kore si è attrezzata di strumenti da casinò utili ad ingenerare confusione attraverso un uso, quasi magico, di artifici e raggiri. L’artificio è ogni astuta e travisata trasfigurazione del vero, il raggiro è un imbroglio, un avvolgimento di parole destinato a  convincere. Ed ecco di cosa è capace Kore. Prima di tutto crea il CEU, il Consorzio Ennese Universitario, ente di diritto pubblico formato da un Consorzio di Enti Pubblici per lo più Enti Locali, con lo scopo di “favorire la costituzione di corsi universitari e lo sviluppo dell’istruzione universitaria e della ricerca scientifica nel territorio della provincia di Enna…….”. Poi crea la Fondazione con lo scopo principale di “avviare, predisporre e curare tutte le procedure e tutti gli atti necessari per richiedere ed ottenere, presso gli Organi governativi ed accademici a ciò preposti per legge, il riconoscimento pubblico della Libera Università della Sicilia centrale Kore con sede in Enna, operando, successivamente al riconoscimento, per supportarne e sostenerne il funzionamento”. Per finire, il Ministro dell’Università con Decreto del 5 maggio 2005, istituisce la Libera Università della Sicilia Kore non statale legalmente riconosciuta. Quindi tre Organi con propri statuti che fanno il gioco di Kore: il CEU, la Fondazione e la Libera Università. Fin qui sembrerebbe tutto filare liscio, ma cominciamo ad entrare nel merito di detti Organi. Il CEU è un Ente Pubblico in quanto Consorzio fra Enti Pubblici costituito ai sensi dell’art. 25 della legge 142/90. La Fondazione, così come recita l’art. 4 dello Statuto, “non ha scopo di lucro, è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale ONLUS, ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs 4.12.97, n. 460”. La Libera Università è un ateneo non statale legalmente riconosciuto, dotato di statuto e regolamento didattico, abilitato a rilasciare titoli di studio aventi valore legale. Kore utilizza quindi tutti e tre gli strumenti e decide arbitrariamente come e quando utilizzarli. Si serve pertanto di CEU quando deve azionare le leve del diritto pubblico e della Fondazione quando deve azionare quelle del diritto privato. Si serve poi della Libera Università quando ha il dubbio se scegliere tra i due ambiti, quello pubblico e quello privato. Gli esempi sono già tanti, ma non è nel mio stile addentrarmi nei particolari perché finirei per distrarre l’attenzione del lettore. E’ mio intendimento, invece, far notare a Kore che il gioco delle “tre carte” può anche risultare dannoso non solo alla comunità, ma anche a coloro che si servono di Kore per fini non sempre riconducibili agli scopi statutari premessi.

Infatti, in base alla consolidata giurisprudenza della Corte di Giustizia, il riconoscimento della qualifica di organismo di diritto pubblico presuppone la cumulativa individuazione, oltre che del requisito della personalità giuridica, della sussistenza di un’influenza dello Stato o di altri Enti Pubblici sull’Ente in considerazione, di cui sono espressione il controllo sulla gestione ed il potere di nomina degli amministratori, nonché di finanziamenti pubblici; i suddetti requisiti sono funzionali allo svolgimento di un’attività diretta alla soddisfazione di bisogni d’interesse generale, aventi carattere non economico.  La Fondazione (ed a maggior ragione la Libera Università) pur dichiarandosi ONLUS ha di per sé natura di organismo di diritto pubblico per il solo fatto di dover rispondere a bisogni collettivi di natura non economica; pertanto, essa è tenuta ad applicare le norme sull'evidenza pubblica in tutti i casi in cui dette attività afferiscano strumentalmente alla gestione di servizi pubblici come quelli di promuovere e gestire corsi universitari legalmente riconosciuti. Se a ciò si aggiunge che alla Fondazione, e di riflesso alla Libera Università, ad oggi è assicurata una dotazione patrimoniale esclusivamente pubblica (fondi assegnati dal CEU e tasse universitarie), rifletterei parecchio prima di continuare ad utilizzare procedure di diritto privato atte solo a sfuggire a quelle ad evidenza pubblica.                                                                                                                                                                                

IL Consigliere Provinciale

Enna, 8/12/2005  Massimo Greco
 

 

Indietro