massimo greco

 

 

 

 

 Kore ed i metodi democratici

Per raggiungere le proprie finalità istituzionali Kore, fin dai suoi primi gemiti, ha dato chiari e coerenti segnali metodologici all’insegna di principi tutt’altro che partecipati e democratici. Ma come si è scritto anche in passato, il fine machiavellico di ottenere il riconoscimento ministeriale ha costretto alcuni di noi, che abbiamo contribuito con atti e fatti a generare l’Università, a riconoscere puntualmente in capo a Kore attenuanti e cause oggettive d’impunibilità. Attesa la lunga “traversata nel deserto” ed ottenuto l’ambizioso risultato, ci si aspettava da Kore un inversione di rotta rispetto al modello machiavellico abbondantemente utilizzato, ma così non è stato, anzi! Il primo atto che Kore consumava in solitudine senza consultare formalmente alcun Organo istituzionale è proprio la designazione del Rettore Salvo Andò. Tale designazione, si ricorderà, veniva fatta il giorno della venuta del Presidente Ciampi, proprio per “addolcire”, le attenzioni. Ma la coerenza sul metodo usato non viene meno e dopo qualche mese Kore esce fuori dal cilindro, sempre in solitudine, l’incarico del Direttore Amministrativo della Liberà Università nella persona del Dott. Serafino. Ma poiché una parvenza di collegialità, nelle more della istituzione degli organismi accademici previsti dallo statuto, si doveva pur dare, Kore s’inventa un Comitato Tecnico Organizzativo composto da 6 componenti per lo più riconducibili a cariche istituzionali parlamentari e provinciali. Tale Comitato, per statuto, esercita le attribuzioni dei costituendi Consiglio dell’Università e Consiglio Esecutivo. Senza entrare nel merito di tale scelta, il Comitato in questione ha certamente almeno due caratteristiche oggettive: la collegialità e l’istituzionalità (tranne per un caso su cui bisognerà ritornare quanto prima). Entrambe le caratteristiche giustificano, tutto sommato, la necessaria fase transitoria prevista dallo statuto. La istituzione del Comitato ha, finalmente, fatto pensare ad un cambio di metodo nelle scelte di Kore, ed invece non è così. Kore continua a mantenere la sua originaria linea di coerenza, maturando scelte, riflessioni e decisioni sempre in solitudine. Questa  volta però, Kore è disposta anche a violare lo statuto che lei stessa si è dato, per nominare, con atto monocratico del Presidente della Libera Università, il Nucleo di valutazione di ateneo. Trattasi dell’Organo di controllo, probabilmente, più importante dell’Università perché preposto, per legge, “alla valutazione interna della gestione amministrativa, delle attività didattiche e di ricerca, degli interventi di sostegno al diritto allo studio, verificando, anche mediante analisi comparative dei costi e dei rendimenti, il corretto utilizzo delle risorse pubbliche, la produttività della ricerca e della didattica, nonché l’imparzialità e il buon andamento dell’azione amministrativa”. Nel proprio statuto Kore aveva, giustamente, demandato al Comitato Esecutivo la competenza sulla nomina del Comitato di valutazione e quindi, per effetto della norma transitoria, al Comitato Tecnico Organizzativo, ma è tale e tanta la volontà di Kore di essere coerente con la linea delle scelte in solitudine fin qui adottata, che ha preferito “dribblare” la norma statutaria e nominare con determina l’importante Nucleo di Valutazione in questione.

Mi chiedo, come farà il Nucleo di valutazione, che nasce con un palese e permanente “peccato originale” (o vizio di legittimità), a pretendere il rispetto dei citati principi di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa all’interno dell’Università?                                    

Il Consigliere Provinciale

 

Enna 7 /1/2006

 Massimo Greco