massimo greco

 

 

 

 

Sulla Riserva di Pergusa solo acrobazie  

Le dichiarazioni dell’Assessore alla Famiglia e alle Autonomie locali Colianni hanno riacceso il dibattito sulla compatibilità della Riserva di Pergusa con le attività motoristiche dell’Autodromo. Gli incontri sono in corso e le Istituzioni sembrano impegnate a trovare una soluzione attorno al tavolo convocato dal Presidente della Regione e coordinato dall’Assessore Reg.le al Territorio e L’Ambiente. In questa fase vogliamo però accendere i riflettori solo sulla Riserva, sulla sua istituzione e sulla sua gestione. Sono, infatti, rimasti inevasi i tanti interrogativi in ordine alla mancata istituzione della Riserva secondo le normali procedure previste dalle norme regionali, così come nessuno mai ci ha spiegato i motivi scientifici che hanno indotto il legislatore regionale, con il solito colpo di mano, a declassare la Riserva da Integrale a Speciale e ad affidarla all’Ente Provincia. Dopo più di dieci anni dall’istituzione della Riserva siamo in grado di fare un primo sintetico bilancio. A nulla è servito il tentativo del legislatore regionale di ridurre il peso del regime vincolistico, considerato che sull’area pergusina continuano a gravare vincoli discendenti da altre norme di rango legislativo. Non è mai stato attivato alcun programma di gestione da parte della Provincia né di valorizzazione del contesto naturalistico ad eccezione dell’inserimento artificiale di acqua sulla conca lacustre. Nessuna traccia del piano di sistemazione della zona A della Riserva che avrebbe dovuto curare l’Ente gestore. Nessuna traccia nemmeno del piano di utilizzazione della pre- riserva, di cui si comincia a parlare solo adesso non per perseguire il fine stabilito dalle norme in materia di parchi e riserve, ma per raggiungere un obiettivo decisamente diverso come quello di “legittimare” i lavori di adeguamento al circuito automobilistico. Ed infine, e siamo ai limiti del paradossale, le attività motoristiche, per il bene delle quali si sono periodicamente stressate leggi, regolamenti, provvedimenti ed atti della Pubblica Amministrazione, da più di tre anni risultano assenti. Indifendibile risulta pertanto la posizione del Presidente della Provincia che si limita a dire che la Riserva è stata affidata con legge alla Provincia e che per modificarla occorre un’altra legge. Scoperto l’uovo di Colombo! Ma che ci vuole a proporre un dispositivo di legge e veicolarlo all’Assembla Regionale Siciliana attraverso la rappresentanza parlamentare? La verità è che anche in questa triste e sciagurata vicenda la politica ennese sta mostrando il suo lato peggiore, nonostante il passere inesorabile degli anni.   

 

Enna, 1/10/2007

 

   
 

 

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