massimo greco

 

 

 

 

Agnello alla brace sulla stazione telefonica di San Pietro

L’installazione di antenne telefoniche nelle città è diventato il “tallone di Achille” di ogni Sindaco, costretto ad esprimere, suo malgrado, pareri urbanistici in ordine alle richieste che periodicamente vengono presentate dagli Enti gestori della telefonia mobile. Di recente il quartiere di San Pietro è stato al centro di una vibrata protesta popolare per impedire l’esecuzione dei lavori d’installazione di una stazione radio base per la telefonia mobile Vodafon. La protesta ha sortito l’effetto sperato, considerato che il Sindaco di Enna Agnello, con apposita Ordinanza sindacale, ha sospeso i lavori, in attesa di determinare soluzioni alternative. Il Sindaco Agnello, ironia della sorte, si trova così tra due fuochi. Il primo provocato da una legittima protesta popolare che vede nelle varie forme di antenne un vero e proprio nemico pere la propria salute, soprattutto in una Città in cui si registra un allarmante aumento di tumori. Il secondo, acceso dalla giurisprudenza amministrativa, che ritiene, con orientamento consolidato, illegittime le ordinanze sindacali emesse dai Sindaci per asserite ragioni di tutela della salute pubblica finalizzate a sospendere lavori d’installazione di stazioni telefoniche, nel caso in cui siano motivate con esclusivo riferimento alle proteste popolari sollevatesi in conseguenza di tali installazioni (TAR Catania, sez. II°, sent. 13 luglio 2006, n. 400; Consiglio di Giustizia Amministrativa, sent. 9 luglio 2007 n. 572). Non è forse più opportuno dotare il Comune di un apposito regolamento che disciplini e localizzi preventivamente dette installazioni? 

                                                                                                       

Enna,  04/08/2007

 

   Massimo Greco
 

 

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