massimo greco

 

 

 

 

Da Alleanza Nazionale ad Alleanza per la Libertà 

Dopo la legittima protesta promossa dalla classe dirigente ennese di Alleanza Nazionale per denunciare l’accordo scellerato sottoscritto dall’agrigentino Coordinatore regionale On. Scalìa, è arrivato il momento di passare alla proposta. Il patrimonio politico e culturale di cui è dotata una forza politica come Alleanza Nazionale, non può essere disperso per un vile attentato operato da uomini senza scrupoli e senza identità. Certo la rabbia e tanta e lo sconcerto è ancora diffuso tra gli elettori della destra ennese, tuttavia non bisogna cadere nel gioco di chi ha lavorato alle spalle del “povero” Scalìa per ottenere tale risultato. Un Parlamentare regionale di Alleanza Nazionale sarebbe stato infatti una vera iattura per il sistema politico ennese incancrenito da un opulento trasversalismo tra noti dirigenti della sinistra e noti dirigenti della destra. La provincia di Enna si è fermata da almeno un decennio, non riesce più a fare un passo in avanti in nessun settore della vita economia e sociale e il decremento demografico avanza inarrestabile di anno in anno. Il sistema elettorale non aiuta certamente a voltare pagina, anzi, la mancanza delle preferenze nelle elezioni politiche si configura come un’<<entrata a gamba tesa>> nei confronti del democratico rapporto cittadino-parlamentare. Ma così stanno le cose e una società politica organizzata deve prenderne atto, non per subire supinamente gli eventi ma per contribuire a cambiarli, anche a costo di sperimentare nuove forme di lotta per ottenere il ripristino dei principi democratici. Oligarchie e gruppi di potere decidono non solo chi deve essere eletto ma anche chi non deve candidarsi per evitare fastidi. Questo è quello che sta succedendo nel nostro Paese e che vede Enna il suo apice esemplificativo. Sic stantibus rebus, sono due le porte che potremo aprire. Una è quella della rassegnazione, della sconfitta, dell’ignoranza, del tanto peggio tanto meglio, della sopraffazione, dello sfruttamento, della sopravvivenza, della umiliazione. L’altra è quella della speranza, della lotta, del merito, dell’impegno, della coerenza, della democrazia, della giustizia, della legalità e della libertà. Liberi di scegliere da che parte stare, ma anche consapevoli di conoscere in partenza e senza sorprese dove portano i rispettivi corridoi. E’ un momento difficile per tutti, soprattutto per coloro che sentono su di sé la responsabilità di guidare tanta gente di buona volontà stanca ed offesa dai soliti furbetti del quartiere. Ma la storia ci insegna che i processi di cambiamento, salve alcune ipotesi imprevedibili come lo Tsunami, o rare come Tangentopoli, vanno inseguiti, perseguiti e governati dall’interno. Ecco perché ritengo necessario chiamare a raccolta tutti coloro che hanno deciso quale porta aprire, per organizzare una grande Alleanza per la Libertà, in grado di segnare la differenza tra coloro che dicono e coloro che fanno, tra coloro che appaiono e coloro che sono, tra coloro che fingono e coloro che credono, tra coloro che chiedono e coloro che danno, tra coloro che pretendono e coloro che meritano. Un grande movimento di opinione in grado di interpretare l’attuale fase politica segnando il passaggio fisiologico da Alleanza Nazionale al Partito Popolare Europeo ed in grado di avviare, a livello locale, un’azione di profilassi interna, onde prevenire a monte l’insorgere di parassiti che per errore, o per fini subdoli, hanno aperto la porta sbagliata

 

Enna, 10/03/2008

Massimo Greco

   
 

 

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