massimo greco

 

 

 

 

 L’Autodromo e l’alibi della Soprintendenza

 

C’è voluta una specifica riunione indetta dal Governatore Cuffaro per mettere attorno ad un tavolo tutti gli Enti a vario titolo coinvolti dal problema Autodromo-Riserva.

Il risultato, almeno sul piano del comportamento istituzionale, sembra essere stato raggiunto e, del resto, non poteva non essere così se è vero che nel nostro ordinamento esiste il principio costituzionale della leale collaborazione fra Istituzioni. A settembre l’Assessorato Reg.le al Territorio e l’Ambiente, al quale è stata affidata la regia del tavolo tecnico, dovrà riconvocare gli attori istituzionali per cominciare ad entrare nel merito dei problemi. Ed è qui che, a parere di chi scrive, i nodi ritorneranno al pettine, non fosse altro per il tempo che Comune di Enna e Provincia Regionale hanno volutamente perso. Si sta cercando, infatti, di aggirare il problema attraverso discutibili forme d’intesa per arrivare poi all’elaborazione, a cura del Comune, del piano di utilizzazione della pre-riserva, la cui approvazione risulta in ritardo di 12 anni. -

Attraverso detta strumentazione si cercherà di rendere compatibili gli interventi da fare sulla pista con il regime vincolistico che grava sulla conca pergusina. Lo scopo è nobile e gli strumenti concertativi sono necessari per affrontare tali complesse procedure. Tuttavia, dalle copiose informazioni che la stampa ha veicolato emerge chiaramente un elemento poco chiaro, o volutamente nebuloso, al fine di creare un vero e proprio alibi: gli adeguamenti al circuito automobilistico non possono essere fatti perché la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Enna non li ritiene compatibili con le esigenze di tutela paesaggistica della Riserva speciale di Pergusa. Niente di più errato! Forse non tutti sanno che esistono due tipologie di vincoli allo jus aedificandi, quelli relativi e quelli assoluti. I primi consentono l’edificazione a condizione che l’Ente di tutela ne dichiari la compatibilità con gli interessi di volta in volta protetti. I secondi, invece, precludono ex lege l’attività edificatoria e discendono, generalmente, da norme di legge o dallo strumento urbanistico. Nel caso in questione, gravano contestualmente entrambe le tipologie di vincoli, ma quelli difficili da superare (se non impossibile) non sono i vincoli paesaggistici al cui controllo è demandata la competenza della Soprintendenza, ma quelli assoluti che derivano dalla lettera d) dell’art. 15 della L.r. n. 78/76. Infatti, tale norma regionale, impedisce la realizzazione di costruzioni all’interno della fascia di 100 metri dalla configurazione di massimo invaso del Lago di Pergusa. Da qui la considerazione spontanea che, fin’ora, è stato solo un alibi quello di attribuire alla Soprintendenza la responsabilità di dire no, quando in realtà gli addetti ai lavori sanno che il vincolo d’inedificabilità assoluta non riguarda la competenza di detto Ente, quanto quella urbanistica del Comune, che prima ancora degli altri dovrà esprimersi sulla conformità urbanistica della progettata opera con il vincolo d’inedificabilità assoluta su indicato. E per farlo non potrà non fare riferimento a ciò che intende la giurisprudenza amministrativa siciliana per “costruzioni”. Infondata appare altresì la censura in ordine alla mancanza di elasticità dell’Ente di tutela, non rientrando nelle competenze della Soprintendenza, al di là di una attenta comparazione dell’interesse paesaggistico (rispetto agli interventi progettati), sacrificare il detto interesse per perseguire altri interessi non affidati alle sue cure (nella specie sviluppo delle attività motoristiche e più in generale sviluppo economico della zona).
Inoltre, il piano di utilizzazione, come tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica, avendo natura giuridica amministrativo-regolamentare, dovrà recepire i principi dettati da norme di rango primario quali quelli derivanti dal, purtroppo vigente solo in Sicilia (e Sardegna con analoga legge), art. 15 della L.r. n. 78/76.

                                              

Enna, 1/9/2007

   Il Consigliere Provinciale

  Dott. Massimo Greco
 

 

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