massimo greco

 

 

 

 

I burocrati che dormono vanno puniti 

 

Nonostante il legislatore abbia varato numerose norme per semplificare le procedure amministrative e per costringere la Pubblica Amministrazione a garantire trasparenza ed efficacia, i burocrati che si dilettano a mettere i bastoni tra le ruote del cittadino sono ancora tanti. Rare sono infatti quelle Amministrazione che comunicano il Responsabile del procedimento o che comunicano il preavviso di rigetto di un istanza. Diffusa è invece la cultura, specie in alcuni comuni e negli uffici dell’Amministrazione regionale, di non rispettare i termini temporali, previsti dalle norme di settore, entro i quali emettere il provvedimento finale. Documenti richiesti più volte, norme sull’autocertificazione sconosciute e, per di più, comportamenti ai limiti della maleducazione in ordine alle giornate di ricevimento. Recentemente si è verificato l’ennesimo caso di “malaburocrazia” che, per fortuna, è stato censurato vibratamente da più parti per gli effetti dannosi che lo stesso ha generato. Trattasi della vicenda legata alle trivellazioni a Val di Noto in provincia di Siracusa. Senza entrare nel merito della querelle sulle trivellazioni in un territorio sottoposto a particolari vincoli riconosciuti anche dall’UNESCO, la questione va sollevata per il danno che ha provocato il burocrate di turno, che non ha esitato nei tempi previsti dalla legge il provvedimento richiesto dalla Società texana incaricata di trivellare il suolo. Anzi, lo stesso provvedimento veniva esitato dal Funzionario dell’Assessorato al Territorio e l’Ambiente dopo che si era maturato il silenzio-assenso previsto dalla stessa norma. Il TAR di Palermo, chiamato in causa da un ricorso presentato giustamente dal Comune di Noto ha, suo malgrado, “ritenuto illegittimo il provvedimento che non abbia né la forma, né la sostanza di un atto di autotutela, atteggiandosi a mero diniego tradivo”, così riconoscendo il diritto della Società texana di trivellare tranquillamente all’interno di Val di Noto. Tuttavia, ed è questa la parte più interessante che ha animato lo spirito della presente riflessione, il TAR ha trasmesso la sentenza alla Procura generale della Corte dei Conti per le responsabilità di tipo amministrativo o patrimoniale che possano discendere dalla tardiva adozione a cura del Funzionario, del provvedimento impugnato. E’ arrivato il momento di prendere carta e penna e denunciare senza alcuna esitazione i comportamenti dei tanti burocrati che continuano a scambiare gli uffici per strumenti ricreativi ed a volte di potere. 

 

Enna,  11/10/2007

 

   Massimo Greco
 

 

Indietro