Oggetto: Convocazioni riunioni
Interpellanza
Al Presidente della Provincia Reg.le
S e d e
p.c. Al Presidente del Consiglio
Prov.le
S e d e
Con nota prot. n. 1272 del 14/12/2005 la
S.V. ha convocato il Direttore Generale dell’A.S.L. n. 4 di
Enna e le Rappresentanze sindacali dei lavoratori per
“discutere le problematiche concernenti i lavoratori
impegnati nelle convenzioni”.
Tale procedura adottata non si comprende né
nella forma né nel merito e non a caso non risulta alcun
riferimento normativo nella citata richiesta di
convocazione.
Non si comprende a quale titolo un Organo
Politico di un Ente locale qual è il Presidente della
Provincia possa entrare nel merito di questioni che
investono un Organo periferico dell’Assessorato Regionale
qual’è l’Azienda Sanitaria. L’operato delle Aziende
Sanitarie deve essere conforme all’indirizzo politico
espresso dal Governo Regionale e dalla programmazione
regionale sanitaria. Non si rinviene nell’ordinamento
giuridico alcuna norma che demanda competenze del genere
all’Ente Provincia. Solo ai Comuni, attraverso la conferenza
dei Sindaci, è riconosciuta una competenza sull’operato
delle Aziende Sanitarie in sede di verifica, come prevede la
legge sull’aziendalizzazione delle strutture sanitarie.
Non può la Provincia rivendicare un potere
conciliante, considerato che tale competenza è espressamente
riservata dalla L. 11/agosto/1973 n. 533 alla Commissione
Provinciale di Conciliazione presso l’Ufficio prov.le del
Lavoro.
Non può la Provincia rivendicare il
principio di leale cooperazione tra Pubbliche
Amministrazioni poiché nessuna decisione di tipo collegiale
è stata assunta, trattandosi di un servizio, quello di cui
trattasi, erogato e gestito nella piena e totale autonomia
dell’ASL.
Anche sotto l’aspetto più propriamente
politico non si comprende come la Provincia sia interessata
solo a questa vertenza e non a tutte le altre centinaia che
quotidianamente investono il territorio della provincia di
Enna.
Tutto ciò premesso, si interpella la S.V.
per sapere come intende giustificare tale condotta
discriminante sotto l’aspetto politico, viziata sotto
l’aspetto amministrativo, poco rispettosa sotto l’aspetto
istituzionale.
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