massimo greco

 

 

 

 

I costi della politica: l’Ente Biennale di Archeologia

 

Dopo la Società della Provincia Reg.le di Enna Cesis un altro Ente-sanguisuga che costa troppo ed inutilmente ai cittadini è l’Ente Biennale di Archeologia. Un Consorzio creato una decina di anni fa con obiettivi nobili, quali quelli di valorizzare il vasto patrimonio archeologico di cui è dotato il territorio ennese. Idea giusta ed ambiziosa che guardava alle famose Biennale del Cinema di Venezia,  Biennale Internazionale dell’Arte contemporanea di Firenze, Biennale del Libro, Biennale Adriatica ecc.. Così, Provincia di Enna, Camera di Commercio ed alcuni Comuni ebbero tale intuizione creando lo strumento consortile e affidandolo alla politica. A dieci anni dalla sua istituzione, la Biennale di Archeologia Ente è rimasta solo sulla carta, quasi nulla, infatti, l’attività istituzionale, tale da indurre alcuni Comuni e la Camera di Commercio ad annunciare la propria fuoriuscita dal Consorzio. La Provincia Reg.le, che trasferisce annualmente 100 mila euro e che esprime la Presidenza dell’Ente, fa “orecchie da mercante” e, come si usa dire in gergo, “piglia tempo”. Pertanto, anche tale Ente oramai viene utilizzato strumentalmente dalla politica non per soddisfare bisogni collettivi o per erogare servizi efficienti, ma per distribuire i cosiddetti “dividenti della politica”. Quindi un Ente con il solito consiglio di amministrazione e un Presidente che nulla fanno se non quello di intascare mensilmente un indennità certamente non meritata. 100 mila euro dei cittadini che vengono annualmente utilizzati solo per mantenere in vita un serbatoio elettorale che non riesce nemmeno, come avviene in altre occasioni analoghe, a falsare il proprio bilancio pur di giustificare la propria esistenza. 

                                                                                                       

Enna,  13/07/2007

 

   Massimo Greco
 

 

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