massimo greco

 

 

 

 

Il danno e la beffa del dissesto finanziario

Recentemente nel Regno Unito si stanno sperimentando sistemi in grado di valutare l’operato dei Rappresentanti politici. Un’iniziativa, non tanto provocatoria, che mira, in tempi di contenimento degli sprechi pubblici, a chiedere il conto al proprio Rappresentante politico circa il suo operato svolto durante il mandato elettorale. Certo non è facile individuare con precisione i parametri di valutazione, tuttavia parlarne può servire a far comprendere alla società civile che il consenso elettorale andrebbe ponderato meglio. Del resto se il cittadino avesse riflettuto meglio, oggi non ci troveremmo, ad esempio, in un Comune che ha dichiarato il dissesto finanziario. Tra i numerosi danni che una tale procedura ha prodotto (gestione commissariale dei debiti verso i fornitori, aumento massimo delle aliquote ICI, impossibilità di contrarre mutui, impossibilità di nuove assunzioni ecc…..) vi è quella della messa in mobilità del personale dipendente dichiarato in eccedenza, con conseguente immediata sospensione della prestazione lavorativa dal momento della dichiarazione di disponibilità e, successiva, interruzione del rapporto di lavoro, nell’ipotesi che lo stesso personale non sia stato ricollocato presso altre Pubbliche Amministrazioni, nell’ambito di un biennio, decorrente dalla data di messa in disponibilità dell’interessato. Quindi un danno gravissimo non solo nei riguardi del bilancio comunale, non solo nei riguardi dei cittadini costretti a contribuire al risanamento attraverso una contribuzione fiscale maggiore, ma anche nei riguardi del personale dipendente che si ritrova a dover cessare la propria attività lavorativa per colpa di una scellerata politica promossa dai propri Amministratori. Le indagini in corso sia in sede penale che in sede amministrativa impongono di non scendere nel merito delle singole responsabilità, ma una critica all’attuale sistema normativo è doverosa se consideriamo che, di fatto, il risanamento degli Enti locali dissestati troppo spesso è stato basato quasi esclusivamente su un meccanismo di taglio delle eccedenze organiche, riferito esclusivamente alle medie nazionali dei rapporti dipendente/popolazione, trascurando, probabilmente, interventi di risanamento finanziario più radicale, capaci di incidere a monte sulle cause strutturali che hanno portato al dissesto di tante Amministrazioni locali. Infatti, l’eccedenza di personale, quasi mai è stata l’elemento che ha determinato il dissesto finanziario dell’ente, essendo questo da ricercare, spesso, nei meccanismi strutturali del bilancio dell’ente e sulla incapacità di attivare le entrate proprie.                                                                

Enna,  5/11/2006

 

   Massimo Greco
 

 

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