E’ tempo di dieta alla Provincia
La “siccità finanziaria” ha indotto tutte le istituzioni
pubbliche a stringere la cinghia sempre più, nel tentativo
di rispettare i vari vincoli di bilancio che l’Unione
Europea impone ormai da qualche anno. La contrazione della
spesa pubblica rappresenta il leit motiv di ogni azione di
governo non solo statale o regionale. Le Province così come
i Comuni sono obbligate a fare la loro parte ed a rispettare
il patto di stabilità interno. Per la Provincia di Enna il
2006 sarà un anno da ricordare, se non altro perché si è
preso atto delle difficoltà finanziarie in cui versa il
bilancio. Il dissesto finanziario è lontano se si considera
che lo stesso deve essere dichiarato solo nel caso in cui
non può essere garantito l’assolvimento delle funzioni e dei
servizi indispensabili ovvero nel caso in cui esistano nei
confronti dell’ente crediti liquidi ed esigibili di terzi
cui non si possa fare validamente fronte. Tuttavia il
campanello d’allarme si è sentito forte e chiaro in sede di
approvazione del bilancio di previsione per l’anno corrente.
Le previsioni contenute nello schema di bilancio, così come
approvato dal Consiglio provinciale, portano a superare la
spesa limite ai fini del patto di stabilità sia per le
entrate tributarie che per le entrate da trasferimenti. Lo
sforamento del patto di stabilità non rispetta il principio
della coerenza esterna e comporta per l’anno successivo una
serie di limiti in relazione alla possibilità di assumere
mutui, all’obbligo della riduzione della spesa per
l’acquisizione di beni, servizi ed utilizzo beni di terzi
nonché alla possibilità di assumere personale a qualsiasi
titolo. E’ quindi arrivato il momento di ponderare ogni
scelta politica che impegni finanziariamente l’ente
Provincia. Del resto, già da tempo, l’azione amministrativa
deve rispondere ai principi di efficienza ed economicità. Un
provvedimento amministrativo giuridicamente corretto non
basta a configurare la legittimità dell’atto se manifesta
elementi di palese svantaggio sotto l’aspetto economico, ciò
perché l’attività amministrativa non può più prescindere
dalla valutazione del rapporto tra gli obiettivi conseguiti
ed i costi sostenuti.
A questo punto l’Amministrazione Salerno, se non vuole
peggiorare la situazione dei propri conti, deve
immediatamente attivare un monitoraggio di tutte le spese,
riducendo drasticamente tutte quelle che non presentano una
ragionevole proporzione fra l’impegno finanziario sostenuto
e l’obiettivo istituzionale conseguito.
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