massimo greco

 

 
 

 

E’ tempo di dieta alla Provincia

 

La “siccità finanziaria” ha indotto tutte le istituzioni pubbliche a stringere la cinghia sempre più, nel tentativo di rispettare i vari vincoli di bilancio che l’Unione Europea impone ormai da qualche anno. La contrazione della spesa pubblica rappresenta il leit motiv di ogni azione di governo non solo statale o regionale. Le Province così come i Comuni sono obbligate a fare la loro parte ed a rispettare il patto di stabilità interno. Per la Provincia di Enna il 2006 sarà un anno da ricordare, se non altro perché si è preso atto delle difficoltà finanziarie in cui versa il bilancio. Il dissesto finanziario è lontano se si considera che lo stesso deve essere dichiarato solo nel caso in cui non può essere garantito l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero nel caso in cui esistano nei confronti dell’ente crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte. Tuttavia il campanello d’allarme si è sentito forte e chiaro in sede di approvazione del bilancio di previsione per l’anno corrente. Le previsioni contenute nello schema di bilancio, così come approvato dal Consiglio provinciale, portano a superare la spesa limite ai fini del patto di stabilità sia per le entrate tributarie che per le entrate da trasferimenti. Lo sforamento del patto di stabilità non rispetta il principio della coerenza esterna e comporta per l’anno successivo una serie di limiti in relazione alla possibilità di assumere mutui, all’obbligo della riduzione della spesa per l’acquisizione di beni, servizi ed utilizzo beni di terzi nonché alla possibilità di assumere personale a qualsiasi titolo. E’ quindi arrivato il momento di ponderare ogni scelta politica che impegni finanziariamente l’ente Provincia. Del resto, già da tempo, l’azione amministrativa deve rispondere ai principi di efficienza ed economicità. Un provvedimento amministrativo giuridicamente corretto non basta a configurare la legittimità dell’atto se manifesta elementi di palese svantaggio sotto l’aspetto economico, ciò perché l’attività amministrativa non può più prescindere dalla valutazione del rapporto tra gli obiettivi conseguiti ed i costi sostenuti.

A questo punto l’Amministrazione Salerno, se non vuole peggiorare la situazione dei propri conti, deve immediatamente attivare un monitoraggio di tutte le spese, riducendo drasticamente tutte quelle che non presentano una ragionevole proporzione fra l’impegno finanziario sostenuto e l’obiettivo istituzionale conseguito.                                                

                                                                                                                                                           

                                                                                                                                                                                                                                    

 
Enna  10/9/2006

 Massimo Greco