massimo greco |
Anno nuovo elezioni nuove
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Anno nuovo elezioni nuove! Il
2003 è infatti l’anno del rinnovo degli organi elettivi delle Province
regionali siciliane. Si vota in tutte le Province ad eccezione di Ragusa
che è andata al voto appena un anno fa. Un banco di prova certamente
importante per forze politiche impegnate quotidianamente a delegittimarsi
reciprocamente su tutto. Certo, la congiuntura non è delle più
favorevoli e basta ascoltare i telegiornali per rendersene conto, alle
opere meritorie dell’uomo-politico si sono aggiunti i capricci di
madre-natura con terremoti, calamità di tutti i tipi e chissà cosa
dovremo ancora aspettarci. Eppure, nessuno di noi è in condizione di dire
“ferma gioco” o “così non ci stò” come ebbe a dire un
“simpatico” inquilino del Quirinale qualche anno fa. Dobbiamo
accettare quello che accade e fare la nostra parte fino in fondo, nella
speranza che anche gli altri facciano lo stesso. Ma è proprio questo il
problema che caratterizza negativamente le nostre comunità: c’è chi fa
troppo e male e c’è chi fa troppo poco o niente addirittura. C’è chi
usufruisce di ammortizzatori sociali (Reddito minimo, indennità di
disoccupazione ecc…) pur facendo un lavoro non dichiarato e c’è chi
cerca lavoro disperatamente senza trovarlo. C’è chi vorrebbe fare un
investimento produttivo ma non trova idonee aree artigianali o industriali
e c’è chi viene rosicchiato dagli interessi bancari per i tempi
elefantiaci che hanno le Pubbliche Amministrazioni nel rilasciare le
proprie autorizzazioni. C’è chi vorrebbe andare in pensione e non può
farlo per non aver raggiunto il minimo d’età e chi vorrebbe essere
assunto ma non può perché i concorsi sono bloccati. C’è chi riceve
finanziamenti pubblici per le proprie Aziende senza garantire gli impegni
occupazionali e c’è chi tratta ancora i lavoratori come ai tempi della
Rivoluzione Industriale. C’è chi si impegna in politica per contribuire
alla promozione di beni e servizi sempre migliori per la collettività e
chi pensa ancora di poter coltivare solo esclusivamente il suo
“orticello” a fini freddamente tornacontistici. Tutto questo non è
altro che uno spaccato della realtà in cui viviamo e l’analisi, anche
se spiacevole, serve a studiare le soluzioni di progetto e di programma
atte a risolvere buona parte dei problemi che presentano i nostri
territori. Sarà pure un’opinione di parte, ma non mi pare che
l’azione politico-amministrativa dell’Amministrazione provinciale
guidata da Galvagno abbia avuto l’efficacia sperata. Sicuramente vi è
stata sproporzione tra “la merce” venduta e quella ricavata. Ottime
qualità sul piano della comunicazione pubblica e sulla capacità di
accattivarsi la quotidiana attenzione dei mass-media, ma analizzando i
fatti pochi sono stati i risultati di cui un Amministratore può andare
fiero. In ogni caso, mi rendo conto che non sta a me giudicare visto che,
tra l’altro, rappresento l’alternativa politica, ma sono ansioso di
conoscere il sovrano giudizio degli elettori ai quali va, come sempre, il
massimo rispetto ed ai quali metto a disposizione il mio contributo
qualora dovessero decidere con convinzione, dopo dieci anni di “Regno
Galvagno”, di far cambiare aria al palazzo della Provincia.
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