Grattacieli e partecipazione
Il tema della realizzazione di un grattacielo a Enna-bassa
non poteva non destare curiosità e commenti di ogni genere.
Del resto la sola parola, dal sapore americano, crea
disorientamento in una cittadina abituata a stili di vita
estranei a quelli delle aree metropolitane. Se la notizia è
vera, e pare che lo sia almeno sul piano dell’idea
progettuale, pone una serie di problemi politici e sociali
che non posso essere affrontati solo ed esclusivamente
dall’Istituzione Comune. Con questo non si vuole dire che
qualsiasi iniziativa volta alla modernizzazione e comunque
alla realizzazione di opere indispensabili per lo sviluppo
debba essere ideologicamente bloccata sul nascere, magari in
base al principio secondo cui le opere pubbliche o di
interesse pubblico possono anche essere realizzate, ma non
nel proprio ambiente circostante (“not in my backyard”). Si
vuole soltanto dire che per la realizzazione di determinate
opere pubbliche le Istituzioni interessate dovrebbero
attivare preventivi processi partecipativi, più noti negli
Stati Uniti come “notice and comment”, volti, appunto, a
dare notizia e a consentire una partecipazione delle
popolazioni locali interessate e degli organismi
esponenziali della collettività ai processi decisionali che
riguardano la localizzazione di opere pubbliche di rilevante
interesse. Lei Istituzioni dovrebbero prevedere (piuttosto
che “tavoli” estemporanei convocati ex post, a seguito delle
proteste popolari) in via generale dei meccanismi atti a ad
informare in via preventiva le comunità interessate da opere
pubbliche di notevole impatto del perché di determinate
scelte e di valutare, assieme alle comunità stesse, le
soluzioni tecniche che sono state previste per scongiurare
possibili pericoli che possono derivare dall’esecuzione
delle opere. Solo così si potrebbero evitare i blocchi
postumi a seguito di manifestazioni di protesta delle
popolazioni locali così come avvenuto per la realizzazione
dei TAV, la localizzazione dei termovalorizzatori in
Campania, l’individuazione di un sito di stoccaggio per le
scorie nucleari a Scansano Ionico e la realizzazione di
alcune progettate centrali elettriche a
carbone.
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