massimo greco

 

MOZIONE

 

 

 Il Consiglio Provinciale di Enna

Preso atto che

 

  • lI Tribunale dell’Aquila, accogliendo il ricorso presentato da Adel Smith presidente dell’Unione Musulmani D’Italia, ha ordinato, nella persona del giudice Mario Montanaro, la rimozione del crocifisso dalle aule delle scuola materna ed elementare di Ofena (AQ);
  • nella sentenza si stabilisce che la presenza del simbolo della croce induce nell’alunno ad una comprensione profondamente scorretta della dimensione culturale della espressione di fede, perché manifesta l’inequivoca volontà, dello Stato, trattandosi di scuola pubblica, di porre il culto cattolico “al centro dell’universo, come verità assoluta, senza il minimo rispetto per il ruolo svolto dalle altre esperienze religiose e sociali nel processo storico dello sviluppo umano, trascurando completamente le loro inevitabili relazioni e i loro reciproci condizionamenti”;

Rilevato che

 

·         Il Consiglio di Stato nel 1988, esprimendo un parere concernente l’esposizione del crocifisso nelle scuole, ha stabilito che “il crocifisso, o più comunemente la croce, a parte il significato per i credenti, rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana nella sua radice storica come valore universale indipendentemente da specifica confessione religiosa”;

 

·         Sempre nello stesso parere Il Consiglio di Stato ha sottolineato che “la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche non può costituire motivo di costrizione della libertà individuale a manifestare le proprie convinzioni in materia religiosa”;

 

·         Il Consiglio di Stato ha ricordato anche che le disposizioni emanate nel ’24 – Regio Decreto n.965 - sull’esposizione del crocifisso devono ritenersi tuttora legittimamente operanti;

 

·         Attraverso una circolare il 03 ottobre 2002 il Ministero della Pubblica Istruzione chiedeva ai dirigenti scolastici di assicurare l’esposizione del crocifisso nelle aule;

 

Considerato che

 

  • Il Ministro della Giustizia ha annunciato un’indagine amministrativa sulla vicenda;

 

  • Considerato che le richieste di Adel Smith non rientrano in una battaglia per la laicità ma sono dimostrazioni di vera e propria intolleranza, se non addirittura istigazione all’odio, nei confronti delle religioni diverse da quella islamica da lui professata – peraltro perseguibili in base agli art. 403 e 404 del Codice Penale e alla legge Mancino (legge n. 205 del 25/06/93);
  • L’intolleranza di Smith si è già ripetutamente manifestata in passato con insulti e aggressioni verbali nei confronti dei simboli cristiani, della Chiesa e del suo massimo esponente;
  • Persino il segretario delle comunità islamiche in Italia definisce la sentenza del Tribunale dell’Aquila un attacco al sentimento religioso e sottolinea di non sentirsi offeso dal crocifisso

 

Ritenuto che

 

·         Il dialogo interreligioso, fondamentale al fine di garantire una civile convivenza fra le diverse religioni, deve necessariamente basarsi sul rispetto dei valori storico, culturali e politici e sui principi  sui quali poggiano le fondamenta della nostra civiltà;

 

Evidenziato che

 

·         Il cristianesimo è prima di tutto il segno distintivo della nostra Nazione dell’Europa e rappresenta una parte  fondamentale del loro carattere e del loro essere;

 

·         Testimonianze delle nostre radici cristiane emergono e sono evidenti nella nostra storia, nelle nostre città, nei nostri monumenti ma anche nella nostra cultura;

 

Invita la Giunta Provinciale d’intesa con il Provveditorato agli studi

 

·         A predisporre in tutte le scuole della provincia una campagna di informazione e sensibilizzazione per far comprendere a tutti gli studenti ennesi i motivi per i quali il crocifisso rappresenta la nostra identità nazionale ed europea; 

 

                                                                                                                                           

 Il Consigliere Provinciale

Enna li 31 ottobre 2003                                                                   

 Massimo Greco