massimo greco

 

 

 

 

“ Programmiamo assieme, ma gestiamo da soli “ 

Il Consiglio provinciale di Enna convocato per il prossimo 14 novembre tratterà l’ordine del giorno presentato dal gruppo di Alleanza Nazionale finalizzato a promuovere il “Patto per la provincia di Enna”. Sarebbe stato meglio trattare l’argomento in occasione del dibattito sull’art. 33 della Finanziaria nazionale che prevede la soppressione degli organi periferici dello Stato, se non altro per evidenziare la stretta connessione tra l’esigenza di potenziare le politiche di sviluppo locale del territorio ennese e quella che deriva dalla razionalizzazione delle strutture pubbliche di matrice statale. Ciò non è stato fatto, ma gli interventi più autorevoli hanno ugualmente mirato a programmare con urgenza una seria politica di sviluppo atta a scongiurare il costante decremento demografico della provincia di Enna. Del resto non aveva senso limitarsi ad arginare il tentativo del Governo Prodi di sopprimere la Prefettura di Enna, visto che il calo demografico è una triste realtà che ci “rinfaccia” periodicamente il deficit strutturale della nostra classe dirigente e politica nel promuovere una vera stagione di sviluppo duraturo e sostenibile. Modesti sono stati i tentativi di programmazione concertata, scontratisi con le esigenze peggiori della politica locale, volte a privilegiare la “clientela politica” rispetto alla cultura imprenditoriale. Risultato, da dieci anni non si riunisce più un tavolo di concertazione attorno al quale chiamare tutti i potenziali attori dello sviluppo. Anzi, gli attori locali sono stati sostituiti da illuminati tuttologi benedetti da “sinistre” presenze, che si sono stretti attorno a logiche oligarchiche, determinando scelte, programmi, strategie su tutto e su tutti. Quindi, scelte consequenziali e coerenti con tale impostazione metodologica vengono quotidianamente promosse da chi guida la Provincia regionale, il Comune capoluogo, le società d’ambito ATO rifiuti ed idrico, l’Università Kore, e tutte le altre Strutture pubbliche utili ed inutili presenti sul territorio. E di fronte a proposte come quella che verrà trattata nella prossima seduta del Consiglio Provinciale, la paura rimane sempre quella di sentirsi dire “programmiamo assieme, ma gestiamo da soli”. E’ ormai una malattia che contamina la classe politica locale di questa 2° Repubblica, allergica ai temi della partecipazione civica, della sussidiarietà orizzontale e della condivisione identitaria. Una classe politica che chiama a raccolta tutti, quando vi è la necessità di fare quadrato attorno ad un problema apparentemente collettivo, ma che chiude puntualmente le porte del dialogo subito dopo aver ottenuto il risultato. Ecco perché non ci si può meravigliare più di tanto se la popolazione si appresta a tagliare il nastro dei 165 mila abitanti a fronte dell’ultimo censimento degli anni ’90 che la fotografava a 180 mila circa. Ed ecco perché è difficile, in questa fase, trasmettere ai giovani ottimismo.                                                                                                                                                                       

Enna,  1/11/2006

 

   Massimo Greco
 

 

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