massimo greco

 

 

 

 

La querelle dell’ATO rifiuti 

 

Non c’è peggio di una cosa che inizia male e rischia di finire peggio. La vicenda della gestione della società d’ambito Enna-Euno è rappresentativa di come può essere esercitato un potere pubblico senza averne la capacità. Esercitare oggi le funzioni amministrative negli Enti Pubblici non è semplice per vecchi problemi che ereditiamo: reclutamenti truccati, mancanza di aggiornamento professionale, confusione nell’assegnazioni dei ruoli, inserimento di personale precario non formato ecc…. Se a questo aggiungiamo che da più di un decennio la cura e la gestione dell’interesse pubblico è affidata a soggetti giuridici che non sono ascrivibili alla disciplina pubblicistica, come nel caso che ci interessa delle società di capitali che erogano servizi pubblici di importanza essenziale, lo scenario all’interno del quale si trova ad operare l’improvvisato Amministratore o il raccomandato Funzionario appare nebuloso e privo di luci. E’difficile infatti immaginare che questi nostri amici gestori della cosa pubblica impegnati nelle “fatiche di Ercole” possano avere consapevolezza del fatto che, a differenza di quanto accadeva in passato, venuti meno i vincoli interpretativi ad una concezione “allargata” di pubblica amministrazione, quella che oggi risulta favorita non è la soggettività in sé (ossia l’elemento forma), quanto piuttosto la tipologia di attività svolte e la capacità a svolgerle (dunque, l’elemento sostanziale). In un contesto oggettivamente complesso, qual’è quello della gestione di servizi pubblici per il tramite di una società di capitali, in cui s’intrecciano azioni di diritto privato con altre di natura pubblicistica, in cui ci si avventura in modelli sperimentali che, evidentemente non trovano esempi precedenti, ed in cui il cittadino-contribuente, già tartassato dalla scelte fiscali dei Governi Nazionale e Regionale, mantiene puntato il proprio fucile, non si possono fare scelte di bassa politica indicando Amministratori e Funzionari non all’altezza del compito. Il fatto che la Commissione Tributaria di Enna continua ad annullare le fatture recapitate agli utenti della provincia di Enna per il servizio d’igiene ambientale (TIA) dimostra, inequivocabilmente, che anche l’attuale classe dirigente della Società Enna-Euno non è professionalmente attrezzata ad affrontare problemi articolati e complessi come questi. L’incapacità della politica si misura anche in questo, nel non sapere selezionare la classe dirigente idonea e adeguata al caso.

 

                                                                                                                                                                                           Libero

 

Enna 08/5/2007

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