massimo greco

 

     Un'Amminstrazione allo sbando

 

 

Avendo solo questo spazio da utilizzare, fra l’altro neanche con costanza mensile, mi sono più volte chiesto quale argomento privilegiare visto che “carne al fuoco” ve n’è fin troppa. Pensavo di sintetizzare il tormentone estivo di Pergusa, o di focalizzare l’attenzione sul vuoto istituzionale che  si continua a registrare circa le politiche di valorizzazione di Villa Romana del Casale. Così come vorrei tanto fare una riflessione sui nuovi equilibri di potere politico ed amministrativo che derivano dal nuovo assetto costituzionale e le ricadute sul nostro territorio, soprattutto in termini di rapporti istituzionali tra Enti Pubblici periferici (statali e regionali) ed Enti Locali. Alla fine ho deciso di richiamare la vostra attenzione su quello che io definisco il più emblematico esempio di “mal governo”: l’Azienda Provinciale per l’incremento turistico di Enna. Un Ufficio che non ha mai brillato per efficienza, economicità ed efficacia dell’azione amministrativa; un Ufficio in cui il numero dei dipendenti è sempre stato inversamente proporzionale alla qualità ed alla quantità dei servizi resi; un Ufficio che non è mai riuscito ad imboccare le strade della riforma della Pubblica Amministrazione, avviata dal legislatore nei primi anni ’90. Adesso, addirittura, per un (tutto sommato legittimo) contenzioso tra due aspiranti alla carica di Direttore, si paralizza quel poco di attività amministrativa preesistente. Alla mancanza dei necessari indirizzi politici da parte di chi dovrebbe prendere con urgenza “il timone di una nave che sta affondando”, si aggiungono quotidiane azione burocratiche all’insegna dell’anarchia. Il “buon andamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione” previsto dall’art. 97 della Costituzione non solo viene costantemente disatteso ma mortificato dai comportamenti di alcuni dipendenti. A nulla può servire la ormai famosa legge 241/90 (recepita dal legislatore siciliano con la L.r. 10/91) cosiddetta “legge sulla trasparenza”; a nulla possono servire le successive norme in materia di silenzio-assenso della Pubblica Amministrazione; a nulla può servire il riconoscimento al cittadino di invocare il risarcimento danni per inadempienze amministrative della P.A.; a nulla possono servire le norme riguardanti il “Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni” emanate con il recente decreto del Dipartimento della Funzione Pubblica; così come a poco può servire “Il Codice Europeo di buona condotta amministrativa” varato nel settembre 2001 dal Parlamento europeo che include tra i diritti fondamentali della cittadinanza (riconosciuti dalla Carta di Nizza), il diritto ad una buona amministrazione ed il diritto di sottoporre al Mediatore Europeo casi di cattiva amministrazione. Come è possibile accettare, con colpevole rassegnazione, tale stato di fatto senza reagire, senza sbandierare tutte queste norme che, in teoria, dovrebbero garantire il cittadino da una Pubblica Amministrazione nemica; come è possibile che il Presidente della Provincia insediatosi nel mese di giugno non abbia ancora “messo mano” su questa “bomba ad orologeria”. E sì caro Presidente, perché come è accaduto per casi analoghi di ingovernabilità amministrativa, quanto prima arriveranno provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria penale a salvaguardare gli interessi dei cittadini. E poi non lamentiamoci, noi politici, quando l’Autorità Giudiziaria si sostituisce all’Autorità Amministrativa! 

                                                                                                                                                                                                                                    

04 settembre 2003

Il Consigliere Provinciale

 Massimo Greco